Kit:Il Misticismo/Riti e Cerimonie

Da Uno Sguardo nel Buio.

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<h3>La Conversione  e la Scomunica</h3>
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Tra gli obblighi, o compiti, che gli Iniziati hanno verso la propria divinità, c'è quello di girare per Atlantide in cerca di nuovi seguaci. Quando un Iniziato incontra un Personaggio che potrebbe essere adatto al proprio culto o che, anche non essendolo, si deve ravvedere, ha il dovere di provare a convertirlo. (Nel gioco questo si traduce in una prova di "Conversione" o in un confronto dialettico tra chi converte e chi deve essere convertito).
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Se la '''Conversione''' ha esito positivo, il favore divino per  quell'Iniziato migliora. Spesso le conversioni di questo tipo avvengono in luoghi lontani dalle città e di conseguenza dai templi. Per questo tutta la parte ritualistica della conversione, è di fatto rimandata alla prima occasione che ha il seguace di raggiungere un tempio del suo nuovo dio. Infatti non sempre una conversione verbale ha un seguito e alle volte gli intenti rimangono tali. Quando però un personaggio è stato colpito nel profondo del suo animo dalle parole dell'Iniziato, allora si presenta di sua spontanea volontà a uno dei templi della divinità e si prepara per la ''Cerimonia di Conversione''.
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I canoni secondo cui si svolge una cerimonia di questo tipo seguono una linea che è simile per tutti i Dodici Dei, anche se poi ogni divinità permea profondamente la cerimonia del proprio carattere. Si riscontrano in effetti alcuni momenti comuni per tutti gli dei: ''La Notte di Veglia'', il ''Rito di Iniziazione'' ed il ''Giuramento'' finale, con la scelta dei precetti da seguire.
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Il primo passo per il futuro seguace è di passare una notte in meditazione, digiuno o contemplazione sui misteri della divinità, che gli sono stati precedentemente declamati dagli iniziati del tempio. Non si creda però che questo valga alla stessa maniera per tutti gli dei. Vengono infatti dati di seguito degli esempi per far capire come ogni culto abbia modificato fortemente la notte di veglia secondo i desideri del proprio dio.
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Il culto di ''Praios'', ad esempio, fa cominciare la "Notte di Veglia" al nascere del Sole, trasformandola nel "Giorno dell'Illuminazione". La notte di veglia nei templi di ''Rondra'' è invece molto simile alla notte di digiuno e meditazione a cui sono sottoposti i Cavalieri prima dell'investitura. Nei templi di ''Efferd'' si dice che ci siano delle specie di vasche nelle quali si passa la notte prima della cerimonia di conversione (e un eventuale conseguente raffreddore non è visto di buon occhio, indicando sicuramente un qualche problema nel rapporto tra il seguace e la divinità).
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Da ''Travia'', invece, il seguace è accolto in una grande sala con un fuoco acceso nel camino e una tavola imbandita e banchetta e parla con gli iniziati del tempio per tutta la notte in un clima quasi familiare. Ad Al-Anfa, nel tempio di ''Boron'', il seguace può scegliere se vuole semplicemente dormire per tutta la notte nella sala dell'altare, o se preferisce fumare con gli iniziati delle erbe allucinogene per avere delle visioni mistiche.
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I sacerdoti di ''Hesinde'', al contrario, invitano il futuro seguace a coltivare per tutta la notte la propria disciplina principale: ad esempio gli studiosi studiano; gli artisti recitano, cantano, dipingono, ecc...; i maghi studiano formule magiche o scritti arcani. I templi di ''Firun'' sono così spesso vicini a zone selvagge che il seguace normalmente viene invitato ad una "Caccia Notturna".
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Il seguace di ''Tsa'' passa la notte in meditazione sui "Nuovi Propositi". Le caverne in cui risiedono normalmente i templi di ''Phex'', si trovano di solito appena fuori, o sotto, la città ; pur non avendo conferme, pare che il futuro seguace rimanga in città a far ruberie e che tornando nel tempio all'alba offra tutto al Tempio. ''Peraine'' chiede invece di passare una notte ad assistere nella cura dei malati ospitati nel tempio.
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Il tempio di ''Ingerimm, "ch'è tutto un risuonar di ferri", mette i seguaci a servizio notturno alla fucina. Di ''Rajha'' non si sa, o si fa finta di non sapere niente, tuttavia voci indiscrete dicono che questa notte di iniziazione, sia la più "movimentata" delle dodici, con orgie indescrivibili fino all'alba, tanto che non sempre le sacerdotesse il giorno dopo sono lucide a sufficienza per celebrare il prosieguo della "cerimonia".
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Di seguito alla "Notte di Veglia" c'è il ''Rito di Iniziazione al Tempio'', in cui normalmente il seguace presenta un dono, frutto o conseguenza della notte precedente, all'altare del dio. Alcuni esempi di questa parte della cerimonia sono elencati di seguito. Da ''Hesinde'' il seguace presenta un'opera d'arte o declama o recita dei versi. Da ''Firun'' la selvaggina ottenuta dalla "Caccia Notturna" è offerta al dio. Sull'altare di ''Phex'' vengono messi tutti i frutti delle ruberie notturne. A ''Ingerimm'' viene offerto un oggetto in ferro battuto o un'arma o armatura finita di riparare nella fucina del tempio.
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L'ultima parte è quella del ''Giuramento'': il seguace sceglie se seguire uno solo o anche tutti e quattro i precetti della divinità. Fatto il giuramento è legato indissolubilmente (salvo Scomunica) al suo dio e ne eredita oneri e onori. È importante ricordare che un seguace è obbligato a rispettare solo i precetti che avrà scelto in questa cerimonia e potrà in futuro partecipare ad un'altra cerimonia per rinnovare il giuramento e, se vuole, cambiare il numero e il tipo di precetti che rispetterà in futuro. È inutile dire che più sono i precetti rispettati dal seguace e meglio verrà considerato dalla sua divinità, tant'è che gli Iniziati sono obbligati a rispettarli tutti e quattro.
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La '''Scomunica''', al contrario della Conversione, non può essere verbale e non può essere data da un singolo Iniziato del dio. Essa è applicata dall'intera casta sacerdotale a un seguace che abbia tradito in maniera severa e irrimediabile uno o più precetti del dio in maniera volontaria. La procedura normale consiste in una specie di processo che coinvolge i vertici locali della casta, con presentazione di prove e/o testimoni e con la declamazione della scomunica davanti all'altare del dio. Non è necessario che lo scomunicato sia presente. Non ha senso, ovviamente, scomunicare qualcuno che non ha alcun legame con la divinità, ma è capitato nella storia, che venissero scomunicati dei non-seguaci particolarmente sacrileghi. I maghi, da tempi immemorabili, "godono" della scomunica permanente e irrevocabile sancita dalla "Comunità di Luce" del dio Praios. Guai all'umano che, dopo esser stato scomunicato si avvicini a un tempio della divinità!
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Versione delle 12:13, 30 nov 2007

CAPITOLO PRIMO
La differenza tra Rito e Cerimonia e le principali tipologie di celebrazioni. Un approfondimento su come i vari Iniziati concorrano alla manifestazione della volontà divina.

GLI ALTRI CAPITOLI
«Le Caste Sacerdotali»


Indice

CERIMONIE E RITI INIZIATICI

I rituali che si svolgono con una partecipazione dei fedeli sono detti Cerimonie, al contrario dei Riti, nei quali sono coinvolti necessariamente solo gli Iniziati della divinità ed eventualmente un singolo fedele oggetto del rito stesso.

Un'altra caratteristica comune a tutti i riti è che per ogni rituale inteso a fare del bene, vi è un corrispettivo rituale con effetti opposti. C'è però da sottolineare che i rituali negativi sono normalmente evitati da tutti gli iniziati dei Dodici Dei, che ricorrono ad essi solo in situazioni senza uscita. Si hanno sospetti non confermati riguardanti la specularità della situazione per quello che riguarda gli iniziati del Dio Senza Nome, i quali tendono normalmente a celebrare cerimoniali oscuri e negativi come via preferita, usando solo raramente rituali di protezione o equivalenti. I suddetti riti hanno caratteristiche alle volte molto diverse tra loro, variando dall'uno all'altro non solo il numero di celebranti, ma anche il luogo e la modalità di svolgimento, nonché il tempo necessario.

Per quel che riguarda le Cerimonie, esse hanno in comune uno stesso modello di base. I particolari dipendono dalla divinità coinvolta e dall'effetto desiderato. La prima parte della Cerimonia implica un'assemblea, in cui si riuniscono i partecipanti. Essa si può tenere direttamente nella sede in cui si svolgerà il rituale o anche in un altro posto. In quest'ultimo caso ci si dirigerà, in processione, verso il luogo sacro. Il luogo sacro viene preparato misticamente prima dell'arrivo dei partecipanti. Poi si fa un omaggio verbale o cantato alla divinità in questione. Viene sancito il tema della cerimonia, che è seguito da una dichiarazione, ed infine vi è un rituale conclusivo di congedo.

Nella tabella seguente sono riportate i principali Riti e Cerimonie, comuni ad tutti gli Dei.

La Conversione
Chi viene convertito con questo cerimoniale, riceve quasi sempre un dono di conversione dalla divinità coinvolta.

La Scomunica (di un Laico)
Chi riceve la scomunica da una divinità per mezzo di questo rito, è meglio che la eviti in futuro.

L'Iniziazione
Un Iniziato maggiore (Lvl >= 10), con eventuali assistenti, può ordinare un nuovo iniziato.

La Scomunica (di un Iniziato)
Un iniziato viene reso di nuovo una persona normale. Egli diventa però sgradito alla divinità.

La Consacrazione
Viene consacrato un luogo come tempio di una divinità.

La Sconsacrazione
Un tempio consacrato ad un'altra divinità, se incustodito, viene privato del suo misticismo.

La Benedizione
E' il rituale più vario e diffuso, porta i favori di una divinità su cose, luoghi, persone e situazioni.

La Maledizione
Sempre celebrato da un singolo Iniziato. Egli chiede alla sua divinità vendetta su cose, luoghi, situazioni o persone.

La Richiesta
Anche questo è un cerimoniale molto vario e tipicamente "templare". Uno o più Iniziati chiedono alla propria divinità un oggetto carico del suo misticismo.

La Restituzione
Un dono che un tempo fu dato dalla divinità ai mortali, viene ora restituito con i dovuti ringraziamenti. Fatto anche con oggetti ex-mistici o di Iniziati morti.

Il Sacrificio
Un Iniziato o Seguace offre un sacrificio gradito al dio, per placare la sua ira, per rendergli grazie oppure per aumentare il favore divino.

Il Dono
La divinità, in risposta ad una preghiera adatta o ad un corretto agire, può far comparire sull'altare, in dono, un oggetto mistico. Esso è spesso un messaggio inteso a indicare la volontà del dio.

La Controimposizione
Una entità maligna a cui è stata affidata una missione viene costretta con un ordine a tornare dal suo padrone/evocatore (cfr. il Kit di Sviluppo "Elementi Avanzati", La Demonologia).

L'Esorcismo
Una entità maligna proveniente dal piano dei Demoni (cfr. il Kit di Sviluppo "Elementi Avanzati", l'Elfo Scuro), viene rimandata al suo piano naturale di esistenza.


La Conversione e la Scomunica

Tra gli obblighi, o compiti, che gli Iniziati hanno verso la propria divinità, c'è quello di girare per Atlantide in cerca di nuovi seguaci. Quando un Iniziato incontra un Personaggio che potrebbe essere adatto al proprio culto o che, anche non essendolo, si deve ravvedere, ha il dovere di provare a convertirlo. (Nel gioco questo si traduce in una prova di "Conversione" o in un confronto dialettico tra chi converte e chi deve essere convertito).

Se la Conversione ha esito positivo, il favore divino per quell'Iniziato migliora. Spesso le conversioni di questo tipo avvengono in luoghi lontani dalle città e di conseguenza dai templi. Per questo tutta la parte ritualistica della conversione, è di fatto rimandata alla prima occasione che ha il seguace di raggiungere un tempio del suo nuovo dio. Infatti non sempre una conversione verbale ha un seguito e alle volte gli intenti rimangono tali. Quando però un personaggio è stato colpito nel profondo del suo animo dalle parole dell'Iniziato, allora si presenta di sua spontanea volontà a uno dei templi della divinità e si prepara per la Cerimonia di Conversione.

I canoni secondo cui si svolge una cerimonia di questo tipo seguono una linea che è simile per tutti i Dodici Dei, anche se poi ogni divinità permea profondamente la cerimonia del proprio carattere. Si riscontrano in effetti alcuni momenti comuni per tutti gli dei: La Notte di Veglia, il Rito di Iniziazione ed il Giuramento finale, con la scelta dei precetti da seguire.

Il primo passo per il futuro seguace è di passare una notte in meditazione, digiuno o contemplazione sui misteri della divinità, che gli sono stati precedentemente declamati dagli iniziati del tempio. Non si creda però che questo valga alla stessa maniera per tutti gli dei. Vengono infatti dati di seguito degli esempi per far capire come ogni culto abbia modificato fortemente la notte di veglia secondo i desideri del proprio dio.

Il culto di Praios, ad esempio, fa cominciare la "Notte di Veglia" al nascere del Sole, trasformandola nel "Giorno dell'Illuminazione". La notte di veglia nei templi di Rondra è invece molto simile alla notte di digiuno e meditazione a cui sono sottoposti i Cavalieri prima dell'investitura. Nei templi di Efferd si dice che ci siano delle specie di vasche nelle quali si passa la notte prima della cerimonia di conversione (e un eventuale conseguente raffreddore non è visto di buon occhio, indicando sicuramente un qualche problema nel rapporto tra il seguace e la divinità).

Da Travia, invece, il seguace è accolto in una grande sala con un fuoco acceso nel camino e una tavola imbandita e banchetta e parla con gli iniziati del tempio per tutta la notte in un clima quasi familiare. Ad Al-Anfa, nel tempio di Boron, il seguace può scegliere se vuole semplicemente dormire per tutta la notte nella sala dell'altare, o se preferisce fumare con gli iniziati delle erbe allucinogene per avere delle visioni mistiche.

I sacerdoti di Hesinde, al contrario, invitano il futuro seguace a coltivare per tutta la notte la propria disciplina principale: ad esempio gli studiosi studiano; gli artisti recitano, cantano, dipingono, ecc...; i maghi studiano formule magiche o scritti arcani. I templi di Firun sono così spesso vicini a zone selvagge che il seguace normalmente viene invitato ad una "Caccia Notturna".

Il seguace di Tsa passa la notte in meditazione sui "Nuovi Propositi". Le caverne in cui risiedono normalmente i templi di Phex, si trovano di solito appena fuori, o sotto, la città ; pur non avendo conferme, pare che il futuro seguace rimanga in città a far ruberie e che tornando nel tempio all'alba offra tutto al Tempio. Peraine chiede invece di passare una notte ad assistere nella cura dei malati ospitati nel tempio.

Il tempio di Ingerimm, "ch'è tutto un risuonar di ferri", mette i seguaci a servizio notturno alla fucina. Di Rajha non si sa, o si fa finta di non sapere niente, tuttavia voci indiscrete dicono che questa notte di iniziazione, sia la più "movimentata" delle dodici, con orgie indescrivibili fino all'alba, tanto che non sempre le sacerdotesse il giorno dopo sono lucide a sufficienza per celebrare il prosieguo della "cerimonia".

Di seguito alla "Notte di Veglia" c'è il Rito di Iniziazione al Tempio, in cui normalmente il seguace presenta un dono, frutto o conseguenza della notte precedente, all'altare del dio. Alcuni esempi di questa parte della cerimonia sono elencati di seguito. Da Hesinde il seguace presenta un'opera d'arte o declama o recita dei versi. Da Firun la selvaggina ottenuta dalla "Caccia Notturna" è offerta al dio. Sull'altare di Phex vengono messi tutti i frutti delle ruberie notturne. A Ingerimm viene offerto un oggetto in ferro battuto o un'arma o armatura finita di riparare nella fucina del tempio.

L'ultima parte è quella del Giuramento: il seguace sceglie se seguire uno solo o anche tutti e quattro i precetti della divinità. Fatto il giuramento è legato indissolubilmente (salvo Scomunica) al suo dio e ne eredita oneri e onori. È importante ricordare che un seguace è obbligato a rispettare solo i precetti che avrà scelto in questa cerimonia e potrà in futuro partecipare ad un'altra cerimonia per rinnovare il giuramento e, se vuole, cambiare il numero e il tipo di precetti che rispetterà in futuro. È inutile dire che più sono i precetti rispettati dal seguace e meglio verrà considerato dalla sua divinità, tant'è che gli Iniziati sono obbligati a rispettarli tutti e quattro.

La Scomunica, al contrario della Conversione, non può essere verbale e non può essere data da un singolo Iniziato del dio. Essa è applicata dall'intera casta sacerdotale a un seguace che abbia tradito in maniera severa e irrimediabile uno o più precetti del dio in maniera volontaria. La procedura normale consiste in una specie di processo che coinvolge i vertici locali della casta, con presentazione di prove e/o testimoni e con la declamazione della scomunica davanti all'altare del dio. Non è necessario che lo scomunicato sia presente. Non ha senso, ovviamente, scomunicare qualcuno che non ha alcun legame con la divinità, ma è capitato nella storia, che venissero scomunicati dei non-seguaci particolarmente sacrileghi. I maghi, da tempi immemorabili, "godono" della scomunica permanente e irrevocabile sancita dalla "Comunità di Luce" del dio Praios. Guai all'umano che, dopo esser stato scomunicato si avvicini a un tempio della divinità!






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